Attacchi di Panico: come gestirli
Ti è mai capitato di sperimentare un Attacco di Panico (ADP)? Se stai leggendo questo articolo, probabilmente sì. Ti consiglio comunque di leggere la mia pagina nella quale descrivo i sintomi caratteristici di questo disturbo e riporto un esempio di intervento psicoterapeutico.
In questo articolo mi limito a scrivere alcuni consigli per la gestione di un ADP, sottolineando che questa è cosa ben diversa dalla risoluzione; ritengo infatti debba essere auspicio di tutti noi quello di vivere liberi dalla forte ansia che può portare all’ADP. Per questo, la terapia più efficace è la Psicoterapia (link alla pagina)
Cosa è possibile fare, quindi, quando si viene sopraffatti, ad esempio, da un forte senso di costrizione al petto, dalla mancanza d’aria, dalla sensazione di perdere il controllo del proprio corpo?
La risposta, all’apparenza molto semplice, consegue ad un aspetto caratterizzante gli ADP, ovvero che i sintomi sono di matrice ansiosa e non conseguenti a patologie mediche: dunque la mancanza d’aria non è legata ad una patologia respiratoria, così come la costrizione al petto e la tachicardia non sono dovute a patologie cardiocircolatorie.
Quindi, un primo passo per gestire un ADP, diminuendone la durata e l’intensità, è quello di non assecondare i sintomi, ad esempio:
- se avverti mancanza d’aria e la necessità di fare grandi respiri, è utile che ti impegni a regolarizzare/normalizzare il processo di respirazione, facendo entrare l’aria in piccole dosi e dal naso;
- se il sintomo principale è la tachicardia, è utile che tu non riduca drasticamente la tua attività fisica, come invece dovrebbe fare una persona cardiopatica. Anche in questo caso l’ideale sarebbe comportarsi come si è soliti fare;
- se senti di non avere il controllo del tuo corpo, temendo ad esempio di cadere, è utile che tu non ti sieda o sdrai, come se effettivamente avessi una patologia che compromette il senso di equilibrio, bensì che ti impegni nel perseguire le normali attività quotidiane.
“E se invece fosse davvero presente una patologia medica alla base dei sintomi?”.
Accade spesso che, in concomitanza di un primo ADP ci si rivolga al Pronto Soccorso o al Medico Curante, i quali sottopongono il paziente ad esami clinici volti a formulare una corretta diagnosi. E’ comunque buona prassi tenere monitorato il proprio stato di salute.
Una volta escluse le suddette patologie e, attraverso la diagnosi di uno Psicoterapeuta, avere accertato l’origine ansiosa del disturbo, è utile non eccedere con esami strumentali (comunque non oltre quelli consigliati dal Medico), ed iniziare una Psicoterapia.
Per approfondire la gestione degli ADP segnalo questo interessante articolo del collega Davide Algeri ed un video con alcuni consigli del collega Luca Mazzucchelli:
Articoli correlati
Ansia Sociale
Articolo scritto dalla dott.ssa Giulia Menditto CHE ANSIA! La parola...
Mi aiuti dottore, ho paura di essere omosessuale!
Al lettore il titolo utilizzato potrà sembrare ironico...ma non lo è! Infatti,...