PSICOLOGO PSICOTERAPEUTA E SESSUOLOGO
Giovanni Ventura
Disturbi d’ansia: caratteristiche, sintomi e cura
Pur essendo un’emozione naturale in situazioni di pericolo percepito, un’ansia persistente ed eccessiva rischia di interferire con le attività quotidiane e di compromettere la qualità della vita. Numerosi pazienti in terapia presso i miei studi oppure online affrontano proprio disturbi d’ansia, condizioni diventate ancora più comuni in seguito alla pandemia.
Ricevere un consulto psicologico online non va considerato un ripiego, ma un’alternativa alla consulenza psicologica tradizionale con i suoi vantaggi e i suoi svantaggi, una sorta di “servizio alternativo”, più indicato per alcuni e meno per altri. Esiste sia la modalità in cui il consulto online sostituisce quello tradizionale (io, ad esempio, lavoro come Psicologo Psicoterapeuta a Verona) quando ci sono impedimenti pratici, sia la modalità integralmente in remoto, nella quale tutti i colloqui avvengono su Skype (o Zoom o altra piattaforma).
Come ho accennato, l’ansia fisiologica è una reazione adattiva del corpo che si prepara per affrontare una minaccia percepita attraverso la fuga o l’attacco. Parliamo invece di ansia patologica quando, pur in assenza di un reale pericolo, si prova una sensazione di ansia intensa e persistente
L’ansia è un’emozione comune che compare in relazione a numerosi disturbi fisici e psichici, ad esempio depressione, stress post traumatico o disturbo ossessivo compulsivo. I problemi di ansia sono diffusi anche in combinazione con malattie organiche, disturbi legati all’uso di sostanze, oppure disturbi della sfera sessuale, come nel caso dell’ansia da prestazione. In questi esempi, i problemi di ansia compaiono come conseguenza di un disturbo differente.
In presenza di un vero e proprio disturbo d’ansia, invece, i sintomi ansiogeni sono la caratteristica principale della condizione. La diagnosi si può effettuare quando l’ansia non dipende da uso di farmaci o sostanze, da problemi fisici oppure da altri disturbi psichici. Secondo dati Istat, in Italia nel 2015 le persone sopra i 15 anni che soffrivano di ansia cronica grave erano il 4,2% della popolazione. I disturbi d’ansia sono più diffusi nelle donne, con un rapporto di circa 2:1 rispetto agli uomini.
Quali sono i sintomi dell’ansia
I comuni sintomi dell’ansia sono solitamente di natura sia fisica che psicologica.
Tra i sintomi fisici troviamo palpitazioni o tachicardia, sudorazione eccessiva, tremori, tensione muscolare che può sfociare in cefalee, nausea o disturbi addominali, frequente bisogno di urinare, dolore o fastidio toracico, mancanza di respiro, vertigini, e insonnia. È anche frequente provare un senso di depersonalizzazione, cioè di distacco da sé stessi, oppure di derealizzazione, cioè una sensazione di irrealtà.
I sintomi psicologici dell’ansia rilevati spesso anche tra i miei pazienti includono invece nervosismo, timore, apprensione intensa non giustificata dalla situazione reale, senso di allarme e pericolo, difficoltà di concentrazione e vuoti di memoria, rimugino e pensieri negativi insistenti.
In seguito a questi sintomi, il soggetto può poi mostrare comportamenti difensivi come evitamento delle situazioni temute, oppure ricerca di protezione attraverso richiesta di sostegno pratico, assunzione di farmaci, oppure un atteggiamento poco assertivo.
Test per misurare il disturbo d’ansia
Al comparire dei sintomi ansiogeni, è comune cercare risposte e rassicurazioni in rete, ad esempio attraverso il test GAD-7 che “misura” i sintomi del disturbo d’ansia generalizzato. Un punteggio elevato in questo test può indicare che le attività quotidiane del soggetto sono compromesse, ma non basta da solo a fornire una diagnosi accurata. Per ottenere eventuale conferma dei propri sospetti, oppure per valutare se siano presenti condizioni diverse che causano l’ansia, consiglio caldamente di rivolgersi a uno psicologo psicoterapeuta, anche online. Grazie al sostegno di un professionista sarà anche possibile affrontare il disturbo in modo efficace, contrastando i sintomi e approfondendo le cause.
I principali disturbi d’ansia
Come ho spiegato in precedenza, quando parliamo di disturbi d’ansia ci riferiamo a condizioni diagnosticabili nelle quali i sintomi ansiogeni non dipendono da giustificati fattori esterni o altri disturbi fisici o psichici. Seguendo la classificazione dei DSM 5, il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, i principali disturbi d’ansia includono:
- disturbo d’ansia sociale;
- disturbo d’ansia generalizzata;
- fobia specifica (paura estrema di oggetti o situazioni, ad esempio ragni, aghi, spazi chiusi, altezze, ecc.);
- agorafobia (paura di luoghi o situazioni senza facili vie di fuga);
- disturbo di panico;
- disturbo d’ansia da separazione;
- disturbo d’ansia da separazione;
- mutismo selettivo;
- disturbo d’ansia da condizione medica.
Esaminiamo ora più nel dettaglio le caratteristiche dei disturbi d’ansia più diffusi.
Disturbo d’ansia sociale
Il disturbo d’ansia sociale, anche conosciuto come fobia sociale, provoca una forte paura di situazioni sociali in cui esiste la possibilità di essere giudicati da altre persone. Il soggetto teme di sembrare ridicolo, di mostrare imbarazzo, oppure di commettere errori ed essere umiliato. Ciò causa difficoltà considerevoli nel quotidiano, compromettendo a volte il normale svolgimento di attività che coinvolgono altre persone.
Disturbo d’ansia generalizzata
Nel disturbo d’ansia generalizzata i sintomi ansiogeni sono presenti in modo costante, accompagnati da un intenso senso di preoccupazione non giustificato dalle circostanze reali. I sintomi si manifestano continuativamente e per lunghi periodi di tempo, anche senza fattori esterni scatenanti. Ne risulta un disagio notevole che ostacola il funzionamento dell’individuo in vari ambiti della sua vita.
Disturbo di panico
Il disturbo di panico è caratterizzato da attacchi di panico che si manifestano in modo regolare e frequente. Durante l’attacco di panico, l’individuo prova improvvisamente una paura intensa accompagnata da forti sintomi ansiogeni e da un senso di perdita di controllo sul proprio corpo. L’episodio dura generalmente pochi minuti, e non consiste di per sé in un disturbo. Si parla invece di disturbo di panico quando gli attacchi si ripetono nel tempo con una certa frequenza.
Esordio e decorso dei disturbi d’ansia
In molti casi, i disturbi d’ansia esordiscono in età infantile o durante l’adolescenza. Quando non sono trattati spesso persistono e possono peggiorare nel tempo.
Il passaggio tra la naturale sensazione di ansia legata a una minaccia e un disturbo d’ansia avviene solitamente quando il soggetto percepisce la normale reazione fisiologica come un pericolo in sé. Come noto tra i miei pazienti, i sintomi dell’ansia sono interpretati spesso in modo catastrofico, attivando così una reazione intesa e sgradevole di “paura della paura”. Si innesca dunque un circolo vizioso rafforzato da attenzione selettiva ai sintomi, rimuginio su potenziali situazioni di incertezza, ed evitamento delle stesse. Per proteggersi dalla minaccia percepita dell’ansia, quindi, molti dei miei pazienti limitano le loro attività e con il tempo si trovano in difficoltà davanti a eventi quotidiani comuni e del tutto innocui.
Terapia per guarire dai disturbi d’ansia
Il trattamento di elezione contro i disturbi d’ansia è la psicoterapia, che in numerosi studi ha confermato altissimi livelli di efficacia anche attraverso sedute online. In alcuni casi, alla psicoterapia si può affiancare un trattamento farmacologico con farmaci antidepressivi SSRI, ansiolitici, oppure beta bloccanti che agiscono sui sintomi fisici dell’ansia. Faccio presente che i farmaci hanno effetto solamente sui sintomi dei disturbi d’ansia, ma non permettono di risolvere il problema alla radice, oltre ad avere a volte alcuni effetti collaterali. La psicoterapia, invece, è importante per fornire al paziente gli strumenti per affrontare cambiamenti esistenziali e situazioni di incertezza.
Con i miei pazienti inizio solitamente il percorso di terapia online o in presenza indagando sul contesto nel quale sono emersi i sintomi, e fornisco le informazioni necessarie per individuare i fattori esterni alla base del malessere. È importante infatti partire dalla consapevolezza che tutti noi siamo un corpo situato nel mondo, e che le esperienze che viviamo si riflettono su di noi a livello corporeo. Procedo quindi aiutando il paziente a rimarginare il divario tra il proprio vissuto ed il racconto di esso, che generalmente risultano tra loro discrepanti. Allo stesso tempo offro gli strumenti cognitivi ed emotivi per affrontare i sintomi in modo più efficace, permettendo infine al paziente di tollerare e accettare l’incertezza in un momento di transizione o di fragilità. Vediamo ora come funziona in pratica il mio approccio al trattamento dei disturbi d’ansia online o in studio attraverso due esempi clinici.
Il mio approccio al trattamento del disturbo
Il primo caso riguarda Marco, che dopo un attacco di panico aveva limitato le sue attività quotidiane per paura che l’evento si verificasse di nuovo, mostrando anche sintomi di agorafobia. Per prima cosa ho indagato sulla situazione nella quale sono apparsi i sintomi, per poi allargare lo sguardo e includere il contesto di vita più generale del paziente. È emerso che Marco progettava di sposarsi con la fidanzata, ma aveva qualche dubbio, e al tempo stesso era preoccupato per una situazione lavorativa precaria. La condizione esistenziale del paziente era quindi caratterizzata da un senso di costrizione e mancanza di controllo, che lo influenzava anche a livello corporeo. Quando Marco si è trovato in un luogo angusto, il suo corpo è entrato in uno stato di allarme perché stimolato da sensazioni alle quali era già particolarmente sensibile. Nei primi colloqui online ho aiutato il paziente a comprendere la relazione tra il contesto vissuto e i sintomi, che già dopo poche sedute erano notevolmente ridimensionati. Abbiamo poi affrontato i dilemmi esistenziali di Marco per fare chiarezza sul percorso da intraprendere nella vita, attraverso la compilazione di un diario esperienziale e l’assegnazione di “compiti a casa”. Grazie a questo approccio, i sintomi da attacco di panico sono spariti completamente dopo circa quindici sedute.
Il secondo esempio è la storia di Mario, un manager di 55 anni che in diverse occasioni aveva avuto attacchi di panico, soprattutto in ambienti nel quale si sentiva “in trappola”. Ancora una volta, sono partito dalla situazione esistenziale nella quale sono insorti i sintomi. Il paziente, una persona che aveva da sempre dato grande importanza al successo lavorativo, aveva da poco appreso che il suo ruolo in azienda sarebbe stato via via meno centrale. Nonostante Mario racconti di aver accettato il cambiamento in modo razionale, le reazioni del suo corpo suggeriscono un’intensa sensazione di instabilità e perdita di controllo. Concentrandosi sui sintomi fisici e ignorando le reali ragioni dietro al senso di fragilità provato, il paziente aveva innescato un circolo vizioso di iperattenzione e timore delle proprie sensazioni fisiche. Per uscirne, Mario ha dovuto comprendere il legame tra gli attacchi di panico e la situazione di incertezza vissuta, così da affrontare i contesti ansiogeni con maggiore consapevolezza. Allo stesso tempo, ho fornito al paziente gli strumenti per affrontare efficacemente i sintomi senza assecondarli. È stato così possibile per il paziente superare il circolo vizioso dell’ansia e affrontare in modo più consapevole i difficili cambiamenti esistenziali in atto.
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Nel logo è raffigurata una stilizzazione dell’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci, il cui significato è l’unione simbolica tra arte e scienza. È l’immagine che, per me, meglio rappresenta la Psicoterapia: una disciplina che richiede rigore scientifico, ma che mai deve avere la presunzione di affrontare la sofferenza ed il cambiamento dell’individuo attraverso la sola “tecnica”.
Nel logo compaiono le scritte “Idem” ed “Ipse” che, secondo Paul Ricoeur, sono le due sfaccettature che compongono l’identità personale: in estrema sintesi, Idem è ciò che permane nel tempo, mentre Ipse è ciò che muta. Noi Esseri Umani siamo sempre noi stessi, ma anche passibili di nuove esperienze e di cambiamenti; è l’Identità Narrativa, uno dei focus della Psicoterapia, che ci aiuta a tenere insieme queste due componenti.