
Perché fare un percorso di crescita personale
Durante l’intero ciclo di vita, l’essere umano vive, sperimenta, apprende e persegue una miriade di esperienze che lo portano ad un continuo e costante cambiamento. Un cambiamento che implica non solo una diversa abitazione rispetto a quella dei genitori, ma uno sviluppo personale che porta ad avere una propria modalità di pensiero, credenze, abitudini, stili di vita e molto altro. Fin dall’adolescenza iniziamo a costruire una nostra identità, una nostra persona che definisce chi siamo, cosa conosciamo, di cosa siamo capaci, cos’altro ancora possiamo imparare. Questo arduo e lungo processo di identificazione della persona, si basa su un importante contatto con il mondo esterno; infatti da esso riceviamo feedback che contribuiscono in maniera significativa alla nostra realizzazione. I successi e i fallimenti che viviamo fanno parte della nostra esperienza e del nostro vissuto: fanno parte di noi.
In questo percorso evolutivo e di sviluppo, il cambiamento è inevitabilmente presente, che ci piaccia o meno, poiché, per quanto ci impegniamo a raggiungere una più possibile stabile immagine di noi stessi, avremo sempre a che fare con qualcosa di nuovo che può risultare prevedibile o meno, che può essere piacevole oppure no, di cui possiamo avere bisogno tanto da cogliere delle opportunità, oppure può risultare uno ostacolo, un impedimento per i nostri progetti. Un importante quesito da porci è…
Sviluppo personale: come viviamo il cambiamento?
Il “nuovo” ci mette in difficoltà, diciamocelo, soprattutto quando non è previsto oppure quando lo attendiamo, a chi non è passato per la mente di pensare “chi me lo ha fatto fare?”. Da premettere che l’uomo di per sé è ambizioso, chi più e chi meno e in diversi ambiti della propria vita come famiglia, lavoro, relazioni sociali, ed è alla ricerca di nuovi obiettivi da raggiungere, nuove sfide da superare. Fantastichiamo su quello che potremmo diventare; quanti “buoni propositi” ogni anno ci proponiamo? Ci ritroviamo con il nostro gruppo di amici il giorno 31 Dicembre a stilare un elenco, che sia nuovo o che sia una copia dell’anno precedente, non importa, “quest’anno lo faccio”, lo stato d’animo propositivo è sempre lo stesso.
Tendenzialmente l’individuo ha voglia di cambiare, ha bisogno di sentirsi capace, di poter fare di più, soprattutto all’interno di una società che ci circonda di modelli perfezionistici. Il cambiamento non è una mera azione comportamentale, ma una predisposizione mentale volta a favorire una determinata azione.
L’espressione “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare” che, seppur molto nota da risultare banale, rimane veritiera… voi che dite? Avete fatto tutto quello che vi eravate proposti di fare nei tempi e nelle modalità stabilite fin da principio? Una risposta negativa a questa domanda non è svalutante, anzi a chi non è capitato di mollare un obiettivo dopo qualche settimana!
Perseguire un obiettivo
In generale perseguire un obiettivo, un proprio cambiamento, è tutt’altro che semplice poiché richiediamo a noi stessi sforzo e investimento di tempo e di energie non indifferenti e quando incontriamo difficoltà è molto probabile che riteniamo di doverci fermare e tornare nella routine precedente, che magari nemmeno ci piace. Che fare? Accontentarci anche quando non vogliamo?
Di seguito vediamo qualche spunto che può risultare utile per iniziare, e magari mantenere, un percorso evolutivo:
- 2 o massimo 3 obiettivi! Tornando all’euforia dei buoni propositi, il nostro elenco è spesso costituito da almeno 9 -10 cose che vorremmo cambiare. Bene, buttatelo. Pochi ma buoni obiettivi!
- Che siano sfidanti! Agiamo esclusivamente quando siamo motivati, così come quando sappiamo che probabilmente avremo un riscontro positivo. Avremo in questo modo, finalmente, la risposta al “chi/cosa ce lo fa fare?”
- Tipologia di obiettivi. Questo è un aspetto cruciale poiché di obiettivi ce ne possiamo dare tanti e ne avremo sempre di più ma, dopo un primo brain storming di ciò che vogliamo, è bene fare un’accurata selezione di quali portare avanti in questo periodo della nostra vita. Che siano reali e raggiungibili in tempi ragionevoli.
- 1 obiettivo alla volta. Qui ci troviamo prossimi alla vera e propria azione, quindi costruiamo un buon planning!! Che sia per iscritto, che sia un disegno, un file excel non importa.
Il cambiamento avviene gradualmente, poco a poco familiarizziamo con il nuovo e lo integriamo, lo facciamo nostro verso la direzione che vogliamo perseguire. Ahinoi, non è possibile avere “tutto e subito”, per quanto sia intrigante l’idea.
Intraprendere un percorso di crescita personale
“Quando non siamo più in grado di cambiare una situazione, siamo chiamati a cambiare noi stessi.”
Viktor Frankl.
Andiamo ora ad approfondire quella che viene definita “Crescita personale”. Essa fa riferimento ad un percorso graduale, lento e anche arduo, che ognuno di noi compie per perseguire miglioramenti nella propria vita quotidiana, lavorativa, sociale e affettiva. A differenza di quello che accade nei sogni, i nostri obiettivi sono raggiunti quando impariamo ad affrontare le difficoltà senza scorciatoie, basti pensare alla formazione dei diamanti che si plasmano nelle viscere della terra, alle specie animali che sopravvivono adattandosi alle difficoltà dell’habitat, agli scalatori quando raggiungono la vetta! Universalmente, quindi, evolviamo e cresciamo grazie al superamento delle difficoltà.
Ci possono essere, nella nostra vita, dei momenti che troviamo assai difficili da affrontare poiché stiamo mettendo in discussione diversi aspetti che riguardano la nostra persona, oppure siamo semplicemente al 31 dicembre e stiamo stilando l’elenco dei buoni propositi. In tutti i questi casi è utile intraprendere un percorso di crescita personale: questo ci aiuta a porci in maniera attiva dinanzi al cambiamento.
Percorso di crescita personale: quali vantaggi?
- Maggiore consapevolezza: Un percorso di crescita implica una profonda riflessione sulla nostra persona poiché si vanno a ridefinire i nostri pensieri, le nostre credenze e le nostre abitudini. In questo modo impariamo a conoscere meglio noi stessi e ad essere consapevoli delle nostre difficoltà e del nostro potenziale.
- Successo: Avendo una buona conoscenza di noi, sappiamo anche cosa siamo in grado di fare meglio e cosa meno, così da intraprendere attività ed iniziative che riceveranno feedback positivi dagli altri.
- Efficienza: Le idee non rimangono solo idee, anzi si trasformano in azioni!
- Propositività: Come in un circolo virtuoso, siamo propensi a voler sempre più operare per il nostro futuro e non solo, anche per chi ci circonda.
- Realizzazione: Quello che prima sognavamo ora rappresenta la nostra realtà
- Ascolto: Quando abbiamo imparato ad ascoltare noi stessi, impariamo ad ascoltare attivamente gli altri.
- Resilienza: Avere una maggiore padronanza di noi stessi, implica una maggior capacità di gestione delle proprie difficoltà in maniera positiva. Si tratta di far fronte ad eventi traumatici, ad ostacoli che minano il benessere psicofisico.
- Tempo ben investito: La nostra efficienza ci porta a gestire al meglio il nostro tempo e avere sempre meno occasioni di pensare di aver perso una giornata.
Vorrei concludere con una storia, una storia che rispecchia ciò di cui fino ad ora abbiamo discusso.
La storia della farfalla
“Un giorno un contadino, riposandosi sotto un’ombra al termine di una giornata sfiancante, si accorse di un bozzolo di una farfalla. Il bozzolo era completamente chiuso ad eccezione di un piccolo buchino sulla parte anteriore. Incuriosito, il contadino osservò attraverso il piccolo buchino, riuscendo ad intravedere la piccola farfalla che si dimenava con tutte le sue forze.
Il contadino osservò a lungo gli sforzi eroici dell’elegante bestiolina, ma per quanto la farfalla si sforzasse per uscire dal bozzolo, i progressi apparivano minimi. Così, il contadino, impietosito dall’impegno della piccola farfalla, tirò fuori un coltellino da lavoro e delicatamente allargò il buco del bozzolo, finché la farfalla poté uscirne senza alcuno sforzo.
A questo punto accadde qualcosa di strano. La piccola farfalla, aiutata ad uscire dal bozzolo, non aveva sviluppato muscoli abbastanza forti per potersi librare in aria. Nonostante i ripetuti tentativi, la fragile farfalla rimase a terra e riuscì a trascinarsi solo a pochi centimetri dal bozzolo, incapace di fare ciò per cui la natura l’aveva fatta nascere. Il contadino si accorse del grave errore fatto ed imparò una lezione che non dimenticò per il resto della sua vita”
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BIBLIOGRAFIA
https://www.efficacemente.com/crescita-personale/
https://crescitaindividuale.com/crescita-personale/
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